9 Maggio “Dnem Pobedy”

Giovedì 11 maggio 2017 | Andrea Sivilotti

Russia, Festa della Vittoria.

Come ogni anno il 9 maggio, sull’intero territorio russo, si commemora la vittoria nella seconda guerra mondiale dell’allora Unione Sovietica sul nemico tedesco e sul nazi-fascismo in generale.
Subito vengono alla mente le imponenti parate militari, con le interminabili sfilate di mezzi corazzati bellici sulla piazza rossa, alla presenza dei massimi vertici delle amministrazioni governative e militari.
Ma oltre a Mosca il 9 maggio viene commemorato in ogni città russa, e viene ricordato con grandissima partecipazione dall’intera popolazione.
Quello che le televisioni straniere non mostrano e i giornalisti stranieri non scrivono, è quale sia il vero significato di questo giorno per i russi.

Ekaterinburg 9 maggio 2017
Uno scorcio della piazza sotto la diga.

Ekaterinburg 9 maggio 2017
Non a tutti è ammesso sfilare nella parata dei parenti dei caduti in guerra, e cosi molti attendono l’apertura dei cordoni di polizia per potersi unire ai partecipanti.

Io da tanti anni vivo in mezzo ai russi, cercando di essere uno di loro piuttosto che l’italiano modaiolo e saccente che spesso capita di incontrare tra le vie della capitale o sui Social, e da dove su una ipotetica cattedra impartisce lezioni di vita e morale sugli ammaliati locali. Così facendo mi è capitato di partecipare a molte di queste commemorazioni, sempre accompagnato dalla mia fedele macchina fotografica documentando i vari aspetti di questo importante giorno.

Io da tanti anni vivo in mezzo ai russi, cercando di essere uno di loro piuttosto che l’italiano modaiolo e saccente che spesso capita di incontrare tra le vie della capitale o sui Social, e da dove su una ipotetica cattedra impartisce lezioni di vita e morale sugli ammaliati locali. Così facendo mi è capitato di partecipare a molte di queste commemorazioni, sempre accompagnato dalla mia fedele macchina fotografica documentando i vari aspetti di questo importante giorno.

Ekaterinburg 9 maggio 2017
Non a tutti è ammesso sfilare nella parata dei parenti dei caduti in guerra, e cosi molti attendono l’apertura dei cordoni di polizia per potersi unire ai partecipanti.

Chi si adopera per conquistare le posizioni migliori per godersi la parata.
Ciò che vi posso raccontare oltre a quello che potete già sapere, è che al di là di come si chiami in realtà la festa che ricorre il 9 maggio (“Dnem Pobedy” ovvero “il giorno della vittoria”), sia l’impostazione data dalle amministrazioni sia la percezione dei singoli cittadini, non verte mai sulla celebrazione di una vittoria militare su un nemico in particolare, bensì verte sul ricordo e la commemorazione di tutte le persone che hanno lottato per difendere il proprio paese, per quelle persone che hanno dato la vita sui vari fronti di guerra e per quei pochi sopravvissuti che ancora testimoniano con la loro presenza e le loro lacrime la crudeltà delle guerre.
Non è semplice patriottismo vedere migliaia e migliaia di persone con uno o più cartelli in mano, dove vengono rappresentate chi con una fotografia, chi con un ritratto, le immagini dei propri parenti caduti, dispersi o semplicemente scomparsi prematuramente a causa dei postumi delle guerre.
Si tratta solamente di “memoria”, per non dimenticare.

Ekaterinburg 9 maggio 2017

Ekaterinburg 9 maggio 2017:
Famiglie intere arrivano in centro da ogni dove.
Una ragazzina stringe tra le braccia l’immagine del parente caduto.
La parata sfila accanto ai reduci donando loro saluti, fiori e ringraziamenti.

Si tratta di portare rispetto e riconoscenza verso tutte quelle persone che in un modo o nel altro hanno contribuito a costruire la Russia di oggi.
Ai bambini si insegna sin da piccoli a manifestare gratitudine verso i reduci, regalando loro un fiore o stringendo loro la mano sussurrandogli in un orecchio semplicemente un grazie.

Mentre dall’alto del palco principale, lo speaker ricorda le varie battaglie nelle quali valorosi soldati hanno perso la vita o hanno guadagnato gli onori, ed i toni non sono mai allegri e spavaldi, quasi a sottolineare l’assurdità dei conflitti e di quelle morti.

Ci avviamo camminando tutti assieme, gli uni a fianco agli altri, chi in rispettoso silenzio, chi cantando in coro canzoni del fronte, tutti forse in segreto a pregare perché la storia non debba più ripetersi.
Io non amo le guerre, le trovo assurde e disumane, ma provo grande rispetto per chi in passato le ha dovute subire, chi le ha dovute combattere per consentire alle generazioni successive, come ad esempio la mia, di vivere in pace e serenità.

Si tratta di portare rispetto e riconoscenza verso tutte quelle persone che in un modo o nel altro hanno contribuito a costruire la Russia di oggi.
Ai bambini si insegna sin da piccoli a manifestare gratitudine verso i reduci, regalando loro un fiore o stringendo loro la mano sussurrandogli in un orecchio semplicemente un grazie.

Mentre dall’alto del palco principale, lo speaker ricorda le varie battaglie nelle quali valorosi soldati hanno perso la vita o hanno guadagnato gli onori, ed i toni non sono mai allegri e spavaldi, quasi a sottolineare l’assurdità dei conflitti e di quelle morti.

Ci avviamo camminando tutti assieme, gli uni a fianco agli altri, chi in rispettoso silenzio, chi cantando in coro canzoni del fronte, tutti forse in segreto a pregare perché la storia non debba più ripetersi.
Io non amo le guerre, le trovo assurde e disumane, ma provo grande rispetto per chi in passato le ha dovute subire, chi le ha dovute combattere per consentire alle generazioni successive, come ad esempio la mia, di vivere in pace e serenità.

Ekaterinburg 9 maggio 2017:
Famiglie intere arrivano in centro da ogni dove.
Una ragazzina stringe tra le braccia l’immagine del parente caduto.
La parata sfila accanto ai reduci donando loro saluti, fiori e ringraziamenti.

Per questo motivo solitamente non amo fotografare le parate dei mezzi corazzati o degli armamenti, non amo fotografare le parate degli aerei da guerra, perché non mi riesce di capire come l’uomo, quale animale in possesso di un’intelligenza evoluta, possa produrre armi su scala industriale per annientare, mutilare e invalidare i propri simili, rendere vedove le mogli o privare dei genitori dei bimbi innocenti.

Ecco quindi che in mezzo alla gente comune, anche quest’anno, ho cercato di fotografare un mondo che spero con il tempo rimanga solo sui libri di storia, che le decine di medaglie appiccicate ai corpetti dei tanti reduci rimangano solo un ricordo di un passato che più non si ripeterà.

Ekaterinburg 9 maggio 2017
Reduci.

Qui trovate l’album con una selezione di immagini sullo scorso 9 maggio a Ekaterinburg.

Buona visione.

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