About
Cresciuto in una modesta famiglia friulana, la mia infanzia è raccontata da centinaia di fotografie scattate ad ogni evento ed occasione ed incollate su album consumati dalle periodiche esposizioni a parenti ed amici.
La passione per la fotografia viene quindi da lontano, da una mamma casalinga e reporter familiare, che aveva sempre la macchinetta pronta con il rullino caricato.
Personalmente ho iniziato ad occuparmi seriamente di fotografia nel 1991, quando uno dei miei fratelli mi passò una vecchia Zenit 122 con obbiettivo fisso da 58mm f2, acquistata per strada in un suo viaggio di lavoro.
La prima pellicola che vi caricai fu una Ilford 100 in bianconero, e già dai primi risultati capii che non mi sarei più allontanato da quella scelta monocromatica.
Studio della materia tecnica, visualizzazione delle opere dei maestri sacri della fotografia, e tanti, tanti scatti messi a disposizione della dura analisi critica di alcuni amici fotografi, sono stati il pane quotidiano dei miei primi anni di apprendistato.
In parallelo sperimentavo i vari generi fotografici onde capire quale mi fosse il più congeniale, ma nonostante la ricerca finivo sempre per emozionarmi maggiormente fotografando le persone. A quel punto decisi di concentrare i miei sforzi sulla fotografia di “reportage”, il “ritratto” e la “fotografia di strada”, oggi chiamata più comunemente “Street-photography”.
I grandi fotografi che con le loro opere hanno maggiormente condizionato la mia visione dello scatto sono:
Henri Cartier Bresson, Robert Capa, William Eugene Smith, Gianni Berengo Gardin, Elliott Erwitt, Mario De Biasi, Sebastiao Salgado, Robert Doisneau e Walker Evans
Inarrivabili è vero, ma comunque una meta a cui tendere.
Il doveroso e quasi obbligatorio percorso imposto dalla vecchia generazione dei fotografi analogici, ha condizionato molto il mio modo di scattare, l’uso delle pellicole per diapositive e lo sviluppo e stampa in camera oscura delle pellicole in bianco e nero imponevano rigidi paletti, oltre ai quali le immagini prodotte risultavano illeggibili e soprattutto impresentabili.
Per un fotoamatore come il sottoscritto l’evento della tecnologia digitale non ha di fatto sconvolto il proprio modo di fotografare, ha solo semplificato alcune operazioni.
Stare davanti ad un monitor non è certo affascinante quanto stare in piedi per intere notti tra gli odori dei rivelatori e le corse in bagno a lavare le stampe appena emerse, ed è per questo che anche oggi, continuo a scattare con negativi in bianconero.
La fotografia per me è una passione e quindi non ho mai nemmeno tentato il salto alla professione, accettando incarichi per la realizzazione di book fotografici o album di matrimonio, non sarei mai riuscito ad accettare i capricci di clienti poco interessati alle regole di una buona fotografia.
Di pari passo ho coltivato la passione per la letteratura e per la scrittura, accompagnando a volte le mie immagini con il racconto delle situazioni in cui erano state scattate.Non amo passare molto tempo sui Social Network, li uso come mezzo per tenermi aggiornato sulle mie passioni e interagisco poco con un mondo di monopolizzato dai pensieri altrui e dagli aforismi per ogni occasione.
Ho partecipato a pochi concorsi fotografici in quanto preferisco la critica diretta, mi piace ascoltare ed osservare la persona che analizza le mie immagini, in modo da carpire quanto più possibile dai suoi insegnamenti. Ritengo che ogni critica in fondo porti sempre un insegnamento, che ci piaccia oppure no, che diventi oppure no fonte di rivisitazione del proprio stile, rimane pur sempre un insegnamento.
Ho partecipato a diverse collettive e nel 2008 ho presentato attraverso il “Circolo Fotografico Sandanielese Ernesto Battigelli”, di cui faccio parte, una personale sulle immagini scattate in Russia dal 2003 al 2007.
Nel 2021 a Sassuolo, durante una manifestazione organizzata dall’associazione culturale Russia Emilia Romagna per commemorare la vittoria della Russia sulla Germania nazista, sono state esposte una serie di mie foto scattate nelle giornate del 9 maggio ad Ekaterinburg.
Oltre alla fotografia amo molto le buone letture e il riversare i propri pensieri in testi e racconti che di tanto in tanto condivido con chi li vuole apprezzare.
Nel 2012 ho realizzato un libro di racconti “Io Vado…”, che raccoglieva diverse storie scritte negli anni da emigrante, molte di esse legate all’amato mondo della fotografia.
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San Daniele del Friuli (UD)
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