La guardia del corpo

Domenica 9 settembre 2023 | Andrea Sivilotti

Si sente parlare spesso di “cani da difesa”, ma quanto di ciò che viene detto e scritto può considerarsi vero e non enfatizzato?

Cosa significa possedere e convivere con un “cane da difesa”?

Ho deciso di raccontarvi una storia che voglio definire poco piacevole, sotto un certo punto di vista, un’avventura che ha vissuto mia moglie qualche anno fa’ assieme al nostro Terrier Nero Russo, Ruben.

Come già raccontato nel dettaglio in un precedente Post che trovate in questo Blog, l’indole insita nel DNA del Terrier Nero Russo è quella di proteggere sempre il suo proprietario, il suo capo-branco e di obbedire ad ogni suo comando.

L’avventura che vi sto per raccontare è capitata a mia moglie Anna, nella città di Ekaterinburg negli Urali russi, dove io e la mia famiglia ci trovavamo per motivi di lavoro.

Anna con Ruben’s Pride

Il nostro Ruben, ai tempi aveva poco meno di 18 mesi, ancora un cucciolo per questa razza, anche sé era un cane già ben strutturato e faceva la sua bella figura con i suoi quasi 40 Kg e la tipica tolettatura che ne aumentava visivamente la mole.

Vista la taglia del cane e il suo portamento sicuro, quando lo portavamo a passeggio ed incontrava altri cani, questi non gradivano molto la sua spavalderia e l’indifferenza che lui dimostrava nei loro confronti, così in genere tendevano a scagliarsi contro di lui abbaiando e ringhiando, cercando la rissa.

Mia moglie, per evitare problemi inutili, preferiva quindi portarlo a passeggio la sera tardi, verso le 23:00, quando era improbabile incontrare altri passeggiatori, tenute conto anche delle rigide temperature del posto che in inverno non salivano mai sopra i -20°C.

Una sera come altre, forse un po’ più fredda delle altre, il termometro era sceso quasi a -30°C, mentre io al calduccio mi guardavo un film, Anna e Ruben si facevano la loro passeggiata serale.

Sulla via del ritorno mentre si trovavano in una vietta del centro, poco lontano da dove vivevamo, Anna si accorse che sul retro di un negozio alimentare tre giovani tossici stavano picchiando una senza tetto. Inorridita si mise ad urlargli contro, nella speranza che si dileguassero lasciando in pace la malcapitata. I tre, intimoriti dalla presenza dell’estranea, per di più accompagnata da un grosso cane nero, lasciarono in pace la donna e se ne andarono.

Riavviatasi verso casa e giunta in prossimità del cancelletto del nostro condominio, si rese conto che Ruben che le camminava a fianco senza guinzaglio, continuava a girare la testa per controllare dietro di loro. Avvolta e impacciata nella sua tuta da sci si voltò per capire cosa interessasse al cane e di colpo vide i tre tossici che a passo veloce li stavano raggiungendo.

Provò quindi a cercare la chiave del cancelletto, ma con i grossi guanti non riusciva ad aprire la lampo della tasca, né tantomeno riusciva ad afferrare il Tazer che per sicurezza si portava sempre appresso.

Voltandosi si trovò i tre malviventi a pochi metri da lei, non sapendo a quel punto cosa fare diede a Ruben l’ordine di attacco, un comando che aveva iniziato ad insegnarli per gioco nelle settimane precedenti.

Ruben non se lo fece ripetere una seconda volta, partì verso l’elemento Alfa di quel gruppetto, si alzò mettendogli le zampe anteriori sul petto ed agguantandolo tra collo e spalla cominciò a scuoterlo violentemente.

Il malcapitato cominciò ad urlare, gli altri due iniziarono a correre e mia moglie spaventata, ordinò a Ruben di ritornare accanto a lei. Ruben mollò subito la presa, tornò verso di lei ma invece di mettersi al suo fianco, come faceva di solito a quel comando, si fermò proprio davanti, mettendosi tra lei e il tossico che oramai correva a gambe levate verso i suoi compagni.

Rientrata a casa aveva l’adrenalina che la faceva tremare tutta. La cosa che più l’aveva turbata in quei momenti concitati, era la reazione protettiva di Ruben. Si chiedeva cosa sarebbe potuto accadere se non avesse mollato la presa, se non avesse rispettato il suo richiamo.

Da quando si era unito alla nostra famiglia, Ruben aveva dovuto già seguire tutta una serie di addestramenti quotidiani che Anna gli imponeva per poterlo gestire nelle loro passeggiate e per fargli capire chi era il capo-branco in famiglia e che posizione avesse lui all’interno del nostro nucleo, ma tutto questo evidentemente era ancora poco, serviva un addestramento professionale.

Il giorno seguente cercò in città una tra le migliori istruttrici di cani del posto ed iniziò un serio ciclo di addestramenti per gestire un cane così importante e protettivo.

Il Terrier Nero Russo è un cane creato negli allevamenti dell’esercito sovietico, un cane destinato al lavoro, alla guardia, la sua indole è chiara e come tutti i cani che hanno queste caratteristiche dovrebbero essere sempre addestrati, così come i loro proprietari.

Qualche anno dopo, a Ruben, avevamo affiancato uno splendido esemplare femmina, Gipsy Girl Ederlezi, che purtroppo ci ha da poco abbandonati, assieme, sotto la vigile supervisione di Anna, hanno perseguito la missione insita nel loro carattere, proteggere sempre ed a ogni costo il loro capo-branco e la nostra famiglia.

Approfitto di questo racconto per suggerire, ancora una volta, a tutti i possessori di cani con indole “importante” di affidarsi alle mani esperte di un buon istruttore cinofilo e per bontà, dimentichiamoci i soliti banali commenti:

  • il mio cane sa già come comportarsi!
  • il mio cane è ubbidiente di suo!
  • a casa mia nessuno entra se il cane e libero!

Tutti questi commenti e molti altri ancora confermano solamente che il cane di queste persone è lui il “capo branco” della famiglia e decide lui in autonomia cosa fare e quando farlo. 

In caso di una situazione estrema quindi, il cane diventerà ingestibile, farà di testa sua, è così che avvengono le disgrazie.

Poi si abbattono gli animali, mentre gli unici responsabili sono i proprietari degli stessi.

Per il bene del vostro cane, ber il bene dei componenti della vostra famiglia e di tutti coloro i quali interagiscono con voi e con i vostri cani, regalatevi un buon corso di addestramento cinofilo.

Buona giornata.

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