Addio fotografi
Sabato 25 febbraio 2023 | Andrea Sivilotti
A pochi mesi dalla scomparsa di Sante Trus, in questi giorni ci ha lasciato anche Ezio Gallino, due storici fotografi sandanielesi.
Per me è doveroso ricordare queste due figure sandanielesi e lo voglio fare proprio su questo Blog che ho dedicato alla fotografia.
Dicevo, Sante ed Ezio due anime fotografiche diverse, due talenti diversi, ma entrambe due cantastorie di molte famiglie del nostro paese e non solo, ma soprattutto due persone squisite e gentili.
Il primo è stato per me il “maestro” dell’arte fotografica, il secondo l’amico di famiglia che ha accompagnato con i suoi scatti il mio diventare grande, da bambino ad adulto.
Per fantasticare un po’ li voglio paragonare ad una coppia di fotografi divenuti leggenda che con i loro stili molto diversi hanno raccontato buona parte del secolo passato: Henri Cartier Bresson e Robert Capa.
Henri Cartier Bresson – Immagine dal web
Sante, per noi tutti “Santin”, era l’artista metodico, con una cura maniacale dell’inquadratura e della composizione, come Cartier Bresson, Ezio più ruspante, istintivo, con l’idea che ciò che conta è: “esserci e portare a casa lo scatto a tutti i costi” come di fatto faceva il buon Capa.
Robert Capa – Immagine dal web
Tante generazioni sono passate attraverso il loro mirino fotografico, molti dei cittadini di San Daniele e dei paesi limitrofi sono stati immortalati da Santin ed Ezio, dal battesimo al primo giorno di scuola, dalle mascherate alla Cavalchina dei bimbi alla prima comunione, dalla cresima sino al matrimonio.
Quando c’era un evento a San Daniele, sia di tipo religioso che sociale i due colleghi erano sempre presenti, con le loro Rolleiflex prima, Hassemblat poi e Nikon alla fine. Sempre eleganti, in giacca e cravatta, con l’immancabile pettinino nel taschino, che tra uno scatto e l’altro serviva a riassettare la folta chioma di Santin e i baffoni in stile logo della birra Moretti di Ezio.
Santin ed Ezio erano sempre presenti, quando le amministrazioni pubbliche, le banche e le aziende affidavano gli incarichi per la documentazione fotografica degli eventi agli studi fotografici del paese e non come accade oggi che in genere prediligono sfruttare l’ego dei tanti fotografi amatoriali, disposti a lavorare gratis pur di vedersi pubblicati sul giornale o su qualche Social.
Non era un lavoro facile il loro, dovevano essere sempre pronti e disponibili, con il bello ed il brutto tempo, per scattare foto gratificanti sotto il punto di vista artistico ma anche per eseguire dei puri scatti di tipo documentale.
Due immensi archivi fotografici che raccontato, poco meno di un secolo di storia sandanielese. Molte di queste fotografie oggi potrebbero sembrare banali o di poco effetto, ma state pur certi che chi le ha commissionate, riguardandole, non smette di emozionarsi.
Perché la fotografia è proprio questo: emozioni e questi due signori, statene certi, hanno saputo emozionarci.
Aprire oggi un album con i loro scatti, a distanza di tempo, ci regala vere e proprie emozioni, non solo, ma quelle stesse fotografie sono un documento storico e tra cinquanta, cento o più anni, quelle immagini che oggi qualcuno snobba, diventeranno un elemento fondamentale per la ricostruzione storico-antropologica del nostro passato.
Quindi cari Santin ed Ezio spero vi siate ritrovati altrove, con le vostre Rollei appese al collo, in corsa sgomitandovi per conquistare il miglior punto di ripresa e regalare ad altri le tante emozioni che avete già regalato a noi.
Grazie.
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Davvero bello.