La rinascita dei circoli fotografici

Lunedì 17 ottobre 2022 | Andrea Sivilotti

Sembrava la fine delle attività di gruppo.

Il mondo della fotografia amatoriale negli ultime dieci, quindici anni ha perso una delle caratteristiche più piacevoli e coinvolgenti del “fare fotografia per passione”, ha perso l’aspetto di socialità e confronto che solitamente si ricreava nelle sedi dei vari circoli fotografici presenti sul territorio.

C’era un tempo in cui i fotoamatori si ritrovavano regolarmente per visionare i lavori prodotti dai soci, era un momento molto costruttivo, dove i più esperti osservando attentamente le immagini dei neofiti, davano loro le indicazioni e i consigli per poter migliorare la tecnica e produrre immagini più gradevoli.

Per far parte del gruppo dei “dotti”, bisognava ovviamente dimostrare le proprie abilità, sia sul piano tecnico che su quello culturale, ovvero si doveva mostrare il proprio lavoro, le proprie fotografie, spiegando quale era stato il percorso che aveva portato allo scatto, quali le scelte tecniche e sopratutto qual’era il messaggio che si voleva lasciare con l’immagine presentata. Non potevano essere “solo” degli scatti fortunati.

Per i giovani fotografi era un’occasione importantissima per immagazzinare nozioni e visualizzare immagini corrrette o errori da non replicare.

Non mancavano anche le polemiche, specialmente da parte di chi non era disposto a farsi criticare negativamente i propri lavori o da parte di chi, con una saccenza non supportata da adeguata cultura fotografica, voleva dispensare un sapere che non era ancora parte del suo bagaglio esperenziale.

Con l’incipiente diffusione dei Social Network, delle varie piattaforme di condivisione delle immagini, si è subito pensato che l’associazionismo fotografico, gli incontri di condivisione, non avessero più un senso, tutto poteva essere vissuto da remoto, seduti alla scrivania di casa davanti ad un computer.

Purtroppo però, un po’ alla volta, sono emersi i limiti di quel mondo e solo per dare una vaga idea, vado a citare alcuni casi, probabilmente i  più comuni che si possono trovare sul web:

        • Il numero di immagini pubblicate è lievitato a dismisura.
          Mancando il confronto con un gruppo per un indirizzamento tecnico, il neofita non è più capace di selezionare, tra le migliaia di immagini prodotte, una selezione ristretta delle migliori e pertanto il più delle volte pubblica tutto il materiale prodotto.
          Nonostante le tecnologie alla portata di tutti abbia dato la possibilità a molti di esprimere il proprio talento, la qualità generale delle immagini in circolazione purtroppo è peggiorata moltissimo.
           
        • Le immagini pubblicate si ripetono a decine nelle stesse inquadrature.
          Stessa inquadratura o taglio, dieci immagini pubblicate; manca la capacità di scegliere. Nei casi peggiori le stesse fotografie vengono pubblicate sia a colori che in bianco e nero, verticali e orizzontali, stessa inquadratura con diversi tagli (zummate).
           
        • Le critiche non vengono accettate.
          Il più delle volte, forti delle centinaia di “mi piace” inseriti da amici o conoscenti, non ferrati in fotografia, i “fotografi” non accettano più la critica tecnica da parte di qualcuno più esperto. A volte sono proprio gli amici, inesperti, a difendere a spada tratta il lavoro mediocre pubblicato dall’amico.

        • Fotoamatori mediocri scelgono gruppi dedicati ai neofiti per pubblicare le proprie immagini.
          Anche il più nobile intento di alcuni, nel creare dei gruppi per giovani fotografi alle prime armi, viene spesso sporcato da dei furbetti che pur di ricevere le migliaia di “Like” da parte della platea del gruppo, fanno finta di essere anch’essi degli inesperti e vanno a pubblicare immagini gradevoli e complesse, che gli altri utenti “inesperti” elogiano a dismisura.
          Se sei un asso in fotografia dovresti confrontarti con quelli di pari livello, non sminuire il lavoro di chi sta iniziando, un conto è la critica costruttiva, un altro è svilire l’entusiasmo del neofita facendogli pensare di non essere nemmeno all’altezza di un suo pari.
           
        • Non si dedica più del tempo allo studio della fotografia.
          Troppo impegnati a rielaborare immagini mediocri in camera bianca, si è persa la volontà di studiare i grandi fotografi contemporanei e del passato. Le mostre ed esposizioni di fotografia sono sempre meno frequentate dai fotoamatori e sempre più dagli appassionati d’arte.
          Mi capita spesso di sentirmi dire: “ma io faccio sperimentazione, sono un fotografo di nuova generazione, cosa mi serve guardare le immagine del passato?”
          Peccato che se non conosciamo cosa hanno fotografato prima di noi, rispetto a cosa ci sentiamo moderni, innovativi o sperimentatori?

      Come tutte le mode, prima o dopo passano ed è così che i veri appassionati di fotografia ritornano sulla via abbandonata.

      Si pensi solo alla fotografia analogica che solo qualche anno fa sembrava spacciata, solo un vezzo di pochi irriducibili, ed invece…

      Fioccano i gruppi che ritornano alla pellicola se non addirittura alle lastre e il mercato, che non si fa mai cogliere impreparato, sta rimettendo in moto, evolvendosi, la produzione di tutti imateriali per le riprese e la camera oscura.

      E così anche l’associanismo fotografico ricomincia dai Circoli, da quelle fredde ed anguste sedi dove un tempo si proiettavano sui muri le diapositive, oggi invece su mega televisori a schermo piatto, si fanno scorrere i pochi file pre-selezionati dei soci.

      PixAround e le uscite fotografiche.

      Ma c’è di più, un gruppo di “pazzoidi” triestini si è inventato una serie di iniziative e manifestazioni che vanno proprio a stanare gli appassionati di fotografia, e se li portano in giro per il Friuli a far fotografia.

      Questi vulcanici amici di DotArt, oltre ad altre interessantissime manifestazioni internazionali, da qualche anno si sono inventati per l’appunto, PixAround FVG, un concorso fotografico dove le immagini vengono prodotte durante delle uscite fotografiche di gruppo, nei vari paesi del Friuli Venezia Giulia.

      Non solo, ma collegato al concorso c’è anche la “Battaglia dei Circoli” ovvero, i fotografi partecipanti e facenti parte di circoli fotografici locali, sono chiamati a partecipare ad una sfida vera e propria con i vari gruppi.

      La socialità e la piacevole convivenza emersa durante le uscite, il costruttivo confronto nel analizzare i risultati del lavoro altrui sugli stessi temi e soggetti, con il simpatico contorno, ancor più gradevole, dai vari aperitivi, pranzi e cene dei partecipanti assieme agli organizzatori, ha reso l’esperienza veramente positiva.

      E’ per me quindi doveroso, oltre al grande ringraziamento che invio agli organizzatori, colgliere anche l’occasione per invitare tutti gli appasionati di fotografia a partecipare alle varie  manifestazioni organizzate a Trieste da DotArt, una su tutte il Trieste Photo Days che si manifesterà nei giorni del 28-29-30 ottobre 2022.

      Per chi poi fosse interessato ai lavori prodotti durante le uscite friulane, gli stessi vengono raccolti ogni anno in un libro, ottimamente stampato, che potete trovare a questo link:

      https://fvg.exhibitaround.com/

      Buone foto a tutti.

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