In viaggio con un cane

Domenica 28 giugno 2015 | Andrea Sivilotti

Questa disavventura ve la debbo proprio raccontare…

Tutto nasce dall’esigenza di dover portare con noi in Russia il nostro amato Ruben, un Terrier Nero Russo, ovvero un cane di grossa taglia che oggi ancora cucciolo pesa circa 45 Kg.
Abbiamo cominciato con largo anticipo ad informarci sulle necessarie procedure per il trasporto animali, tra le compagnie aeree che coprono la tratta interessata.

Nessuna di esse accetta animali domestici che pesino più di 30 Kg compreso il container che li deve contenere.

Prima alternativa: bocciata.
Ci consigliarono allora un trasporto Cargo sempre via aerea, ma al di là del costo, oltre 2.000€ solo il cane nella tratta Venezia-Mosca, rimaneva ancora il problema dell’ulteriore tratta interna alla Russia di oltre 1.600 Km che nessun Cargo animali ricopre. Inoltre il cane all’arrivo in aeroporto sarebbe stato parcheggiato chissà dove, a chissà quali condizioni climatiche, senza nessuno che verificasse se aveva da bere o da mangiare il tutto per un periodo di tempo indefinito.

Seconda alternativa: bocciata.
Bocciato a priori il viaggio in auto, oltre 5.000 Km sono troppi per un solo autista.
Rimaneva quindi l’alternativa treno.
Trovammo un diretto russo Nizza-Mosca che passa da Verona, il tempo stimato non era eccessivo, 41 ore.

Nonostante siano tredici anni che viaggio avanti e indietro in Russia, non ho mai affrontato il percorso in treno, ho deciso quindi di rivolgermi ad un’agenzia di viaggi del mio paese per avere la necessaria assistenza.

Anche la ragazza dell’agenzia onestamente mi disse di non aver mai dato un tale servizio e per tanto si rivolse telefonicamente ad un esperto incaricato della vendita di biglietti internazionali.

Mia moglie che nel frattempo si era documentata in merito, li avvertì dei problemi relativi al cane, ed al fatto che i treni russi consentono il trasporto di animali solo se si acquista l’intera cabina (quattro cuccette), e che non vengono accettati in prima classe.

Il super esperto ci spiegò invece che poteva e doveva viaggiare “solo” in prima classe, e per questo ci propose non una cabina, pare che le cabine a 4 posti fossero esaurite, ma ben due cabine a suo dire “singole” a 830€ cadauna, per un totale di 1.660€.
Esausto accettai.

A seguire mi rivolsi ad una agenzia russa per acquistare il biglietto per la seconda tratta, 28 ore di tragitto.
Stessa procedura, la ragazza però dopo una serie di telefonate mi comunicò che sarebbe stato sufficiente acquistare una cabina a due posti, per sicurezza però mi consigliò di rivolgermi in stazione a Mosca per capire se fosse richiesta una tariffa aggiuntiva per il cane.

Arrivò il giorno della partenza, mi feci accompagnare da mio fratello con largo anticipo (non si sa mai) a Verona. 
E
come vuole la buona tradizione italiana, il treno aveva già sul tabellone un ritardo di 40′ che nell’attesa arrivò a due ore. Cominciammo bene l’avventura.

Finalmente arrivò il treno e ci avviamo a salire, la ragazza responsabile del nostro vagone mi chiede se avessi il Visto, gli dissi di sì e gli chiesi se volesse verificare, mi ripose che non era necessario perché lo avrebbero verificato alla dogana.
Prima sorpresa, le cabine, due in prima classe, come supponevamo non erano singole bensì a due cuccette, 830€ buttati nel cesso?!
Oramai era tardi e ci mettemmo a dormire per recuperare la notte in bianco.

La giornata passò veloce ed arrivammo di notte in Polonia, comparve un primo controllo documenti, tutto ok.
Dopo 15 minuti circa arrivammo a Brest Bielorussia, ore 4:30 di mattina e di nuovo ci buttarono giù dal letto per un nuovo controllo passaporti.

Il doganiere mi disse di prendere tutta la mia roba perché sarei dovuto scendere dal treno per essere rispedito in Polonia a causa della mancanza del Visto Bielorusso.
Secondo il doganiere sarei dovuto recarmi all’Ambasciata bielorussa per farmi fare il Visto e poi riprendere un nuovo treno per Mosca recuperando il biglietto non usufruito.

Ero furibondo mi arrabbiai ma non ci furono Santi, io e di conseguenza mia moglie ed il cane venimmo fatti scendere assieme ad una ragazza Svizzera.

Spiegai ai doganieri che non era mio scopo fermarmi in Bielorussia ma sarei dovuto solo transitare, ma nulla da fare.
Ritornammo tutti in Polonia, ed alla prima stazione polacca prendemmo un taxi per la città dell’Ambasciata che distava circa 40 Km.

Arrivati sul posto c’era già la fila, e non avendo idea della documentazione necessaria per il visto, ingaggiammo una agenzia mobile che faceva le pratiche su un ufficio improvvisato dentro ad un VAN.

Via a fare le foto, poi un primo giro in Ambasciata, a seguire in Banca per pagare il Visto, poi di nuovo in Ambasciata per ritirarlo e di nuovo alla stazione dei treni. Intanto erano arrivate le 14:30 ed avevo già speso altri circa 140€ tra Visto, taxi e pratica.
Ripartimmo per Brest Bielorussia; arrivati in stazione andammo a chiedere di riassegnarci i posti su un nuovo treno per Mosca.
Impossibile! I nostri biglietti non risultavano rimborsabili.

Chiedemmo di darci comunque una cabina sul primo treno in partenza per Mosca, ma cabine intere da poterci dare per poter viaggiare con il cane, pareva fossero introvabili.
Oramai la pazienza era esaurita, cercammo il capo stazione ed esponemmo la nostra tragica situazione. Come ho imparato negli anni, i bielorussi sono un popolo di persone per bene, che cercano sempre di risolvere i problemi e non si sognano di crearne di ulteriori. Questo signore cominciò a correre da un ufficio all’altro, da un capo treno all’altro fintantoché non riuscì, aiutandoci pure con le borse, a farci salire sul primo treno in partenza.

In teoria avremmo dovuto cambiare ancora treno a Minsk in quanto le nostre cuccette erano già prenotate da Minsk a Mosca, ma la gentilezza di quel capostazione si fece ulteriormente notare, quando chiamò al telefono i responsabili del nostro vagone, e ci fece trovare una soluzione per farci rimanere sullo stesso. I ragazzi alla sosta di Minsk andarono in biglietteria e ci fecero i biglietti per la rimanente tratta.

Costo dei nuovi biglietti in seconda classe 320€, tre posti cuccetta in una cabina da quattro, il quarto occupato ovviamente dalla nostra nuova amica svizzera.

Finalmente arrivammo a Mosca martedì alle 9:30 del mattino, anziché il lunedì sera alle 23:30.
Meno male che per la seconda tratta mi ero preso un lasso di tempo di sicurezza, prevedendo una sosta di una notte a Mosca e una partenza verso la mia destinazione finale alle 19:20.

Arrivammo alla nuova stazione ferroviaria con quattro ore di anticipo sul treno e come consigliato mi recai all’ufficio informazioni per chiedere se almeno sta volta tutto fosse in regola.
Mi fecero balzare da uno sportello all’altro finché una signora mi ricordò che con il cane avrei dovuto prenotato una cabina intera, io gli mostrai i miei biglietti e le confermai di aver prenotato una cabina intera con due cuccette. Lei dopo aver verificato al computer, mi stampò un foglietto e mi disse che era tutto in regola e che non serviva pagare nulla d’altro.

Arrivò l’ora della partenza, ci avviammo ai nostri posti, ma il capotreno non volle farci partire, affermò che con un cane di grossa taglia avrei dovuto comprare o una cabina intera da quattro cuccette, oppure mantenere la stessa, cambiare il mio biglietto a nome del cane ed acquistare di corsa uno nuovo per me, il tutto in 20 minuti.

Tra mille imprecazioni mi fiondai di corsa nuovamente verso la biglietteria, mi dissero di nuovo che dovevo andare allo sportello degli animali, ovvero dalla stronza che solo poche ore prima mi aveva rassicurato che era tutto ok.

La stronza era in pausa, la sua vicina che la suppliva era impegnata con un cafone che non volle farmi passare nonostante l’urgenza. Lo stronzo si mise a chiedere informazioni su treni che sarebbero partiti da l’ad un mese ed altro ancora.

Nel frattempo i minuti passavano e quella in pausa rientrò, gli dissi di cambiare di corsa il biglietto per il cane e farne uno nuovo per me, lei seccata rispose che poteva solo farmi quello per il cane mentre per il mio sarei dovuto andare ad altro sportello. Mi fece pagare altri 10€ e rimanevano solo cinque minuti alla partenza, riuscì finalmente a trovare una cassa libera ma il tempo oramai era scaduto, la ragazza non aveva più la possibilità di emettere biglietti per quel treno.

Il treno partì.

Ero incazzato nero. Altro che la gentilezza bielorussa, questi si dimostravano dei veri e propri burocrati, cafoni ed invertebrati. Con tutte le bellissime persone che ho incontrato in Russia negli ultimi tredici anni non ero abituato a questo assembramento di inetti.

Ripresi zaini cane e moglie e andammo di nuovo verso gli sportelli, questa volta non gliela volevo far passare liscia.
Mia moglie preoccupata, temeva che la mia rabbia mi potesse creare problemi con la Polizia.

Chiesi di parlare con il capo delle cassiere, spiegai il problema, spiegai che avrei avuto tutto il tempo per comprare l’eventuale biglietto aggiuntivo o cambiare quello in mio possesso, ma a causa della negligenza di una loro collaboratrice ora avevo perso il treno.
Appurata la loro colpa decisero di rifondermi i biglietti e vendermi quelli nuovi, una cabina da quattro cuccette in seconda classe.

Ma non era finita.

Al momento del rimborso mi accorsi che mancano all’appello circa 80€ che a loro dire erano dovuti al fatto che non rimborsano mai il 100% del valore del biglietto, le tasse non le possono rimborsare.
Questo era troppo! Era il tipico atteggiamento del burocrate russo, un problema creato da loro viene rivoltato all’utente.
Ripartii alla carica con il loro capo, ma nel frattempo c’era stato un cambio di turno, dovevo spiegare tutto nuovamente al nuovo capo turno.

Chiamarono quindi il nuovo superiore e con questa signora si cominciò a ragionare, rintracciò la colpevole al cellulare e gli intimò di restituire di tasca sua la differenza mancante. Mi rassicurò che nei giorni seguenti avrei ricevuto un accredito sulla mia SIM telefonica dell’importo mancante è a seguire avrei dovuto confermare di aver ricevuto l’accredito.

Mah!
Alle 22:30 riuscimmo ad appropriarci della cabina per l’ultima tratta di questo allucinante viaggio.
Da quando partii da casa a quando arrivai a destinazione la spesa arrivò a superare i 2.700€.

Viva i professionisti italiani del turismo e dei trasporti, Viva i professionisti russi del turismo e dei trasporti.

Andrea.

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