L’uomo sandwich
Mercoledì 11 marzo 2020 | Andrea Sivilotti
Passano, le persone passano, e come sempre mi chiedo a che cosa pensi ogni una di loro, quali siano le preoccupazioni che le tormentano, se di preoccupazioni si tratta.
Corrono in fretta, hanno tutte lo sguardo concentrato e perso su qualche pensiero.
Camminano, attraversano le strade e ai semafori e mandano pure a quel paese un automobilista che non ha rispettato la precedenza sulle strisce pedonali, ma tutto ciò avviene per riflesso, come fosse un atteggiamento automatico. Probabilmente tra qualche mezzora non si ricorderanno nemmeno di questo passaggio, eppure è un pezzo della loro esistenza che è trascorso, possibile che il tempo passi e il mondo scorra al loro fianco e non riescano a trovare nulla di interessante su cui focalizzarsi?
Come può una maglietta firmata appena ammirata nella vetrina di una boutique, monopolizzare tutti i pensieri di una ragazza?
E come può non notare l’uomo di mezza età fermo accanto al semaforo, con due grossi cartelli pubblicitari appesi al collo?
Come può quella visione non farla riflettere?
Immagine tratta dal web – Sandwich man by Thurston Hopkins
Eppure l’uomo sandwich dal volto grigio comunica molto di più di quella maglietta; potrebbe essere il padre di una ragazza della sua stessa età, potrebbe aver perso, come tanti, il lavoro di cui andava orgoglioso fin da ragazzo, ed ora essere costretto a riciclarsi in qualsiasi altro pseudo-impiego.
Potrebbe essere un semplice pensionato che vuole ancora contribuire al sostentamento della famiglia, o implementare la misera pensione.
E chissà, se quell’ipotetica figlia esiste d’avvero, se desideri pure lei una maglietta alla moda o le sia sufficiente sperare che il padre riesca, per quella sera, a guadagnarsi la cena per la famiglia?
Ma senza voler drammatizzare potrebbe anche essere che quel uomo dal volto grigio abbia voluto semplicemente staccare la spina, da tutti e tutto ciò che lo stressavano più di quanto riuscisse a sopportare; così da diventare un’ombra osservatrice, ovvero poter girare per la città in mezzo alla gente, senza destare in loro alcun interesse, senza essere notato.
Un paradosso, in fondo lo scopo dell’uomo sandwich è proprio quello di attirare l’attenzione dei passanti, eppure è altresì vero che l’ingenuo passante viene catturato dal messaggio pubblicitario del cartello e non dal volto grigio di chi lo porta.
Così l’uomo dal volto triste raggiunge entrambe gli scopi prefissati, guadagnandosi la giornata facendo notare il suo cartello, ed osservando le sue vittime senza destare in loro un senso di violata privacy.
Sono molti i pensieri che possono scaturire dall’attenta osservazione della strada, anche di una sola delle tante persone che ci sono passate vicine; eppure la ragazza dal vestito morbido e i sandali non lo ha nemmeno notato, troppo intenta a guardare la vetrina e ingobbita sul suo smartphone a digitare freneticamente messaggi sicuramente del tutto estranei a quel modo che le si sfila accanto.
Buona serata.
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